Daniele
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Google è il motore di ricerca per eccellenza. È il più importante nei Paesi del mondo occidentale ed è un punto di riferimento per milioni di utenti in tutto il globo.
Creato nel 1998 da un’idea di Larry Page e Sergey Brin, brillanti studenti alla Stanford University, l’uso di Big G (nomignolo attribuito al motore) si è diffuso rapidamente prima negli Stati Uniti, poi in Europa e nel resto del mondo.

Con la creazione del motore di ricerca, è stato sviluppato anche l’algoritmo del PageRank (comunemente chiamato PR), ovvero un punteggio (o valore) attribuito dal motore stesso alle pagine dei risultati restituiti in seguito ad una ricerca effettuata dall’utente (le pagine dei risultati sono denominate tecnicamente SERP, ovvero Search Engine Result Pages, o anche Search Engine Rank Pages, denominazione che evidenzia appunto il fattore “punteggio” come criterio di creazione e restituzione delle paginate dei risultati).

Il Page Rank è stato per molto tempo considerato il fattore determinante per il posizionamento di un sito nelle SERP. Oggi sappiamo bene che il PR è solo uno dei tanti fattori che determina il posizionamento e quindi è semplicemente uno degli elementi da tenere in considerazione quando ottimizziamo un sito.

Oggi la competizione per apparire nelle prime posizioni dei risultati di Google è davvero molto elevata e per acquisire visibilità è fondamentale avvalersi delle varie opportunità messe a disposizione da Big G.

I principali strumenti di Google che possiamo sfruttare per posizionare un sito

  • Google Image: è una sezione interna al motore di ricerca Google, che si concentra unicamente sulle immagini.
    Potremmo definirlo un motore di ricerca delle immagini all’interno del motore di ricerca principale ed è particolarmente usato dagli utenti in cerca di prodotti in cui prevale l’aspetto esteriore e l’estetica (come mobili, oggetti, gioielli, macchine, ricette, piante, ecc).
    Posizionare il proprio sito nella sezione immagini con chiavi molto competitive è relativamente più facile rispetto al posizionamento organico sul motore di ricerca principale (web).
  • Google Places: è un servizio di Google che permette alle aziende di registrarsi (tramite una pagina apposita e con un preciso procedimento) per poter apparire all’interno delle mappe di Google.
    Una volta registrato, e attivato il proprio profilo, l’impresa (e il relativo indirizzo) sarà visibili dagli utenti, in modo assolutamente gratuito, sulle mappe di Google.
  • Google Adwords: è un servizio a pagamento che eroga annunci sponsorizzati visibili nelle pagine dei risultati di ricerca, nel box in alto, o nella colonna laterale destra della schermata (spazi identificati con uno sfondo colorato di un colore pastello chiaro).
    Gli annunci di Adwords – che non hanno nulla a che vedere con i risultati nelle SERP e che non incidono minimamente sul posizionamento organico – dovrebbero essere impostati e seguiti da un professionista esperto, per non sprecare tempo, denaro ed energie inutilmente.

Una volta impostata la campagna, AdWords consente di pubblicare annunci personalizzati con testi (ed eventualmente anche immagini) e un link che rinvia solitamente (e preferibilmente) ad una pagina creata ad hoc, comunemente denominata “landing page”, sulla quale vengono offerti i prodotti/servizi che si intende promuovere.
Il costo (ovvero il CPC – cost per click) scatta ogni volta che l’utente clicca sull’annuncio e dipende dal tipo di parola chiave che viene scelta per l’annuncio (ovvero la keyword con la quale comparirà l’annuncio) e dal grado di competizione della keyword scelta.

Per saperne di più, consulta il nostro approfondimento su Google e i suoi servizi