La Pubblica Amministrazione e l’accessibilità sui social media

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Usare i social media è quindi un’ulteriore possibilità di comunicazione che va, appunto, ad aggiungersi ai tradizionali mezzi quali comunicati stampa cartacei o le affissioni per le vie della città.
In quanto però Pubblica Amministrazione la stessa deve sempre far sì che le indicazioni fornite online al cittadino siano sempre accessibili tenendo conto però che le piattaforme social sono gestite da terze parti.

Come modificare e migliorare l’accessibilità ai contenuti se la PA non gestisce a monte l’intera piattaforma?

L’attuale livello di accessibilità garantito dai social media è piuttosto basso fatto sottolineato più volte da persone affette da disabilità di vario tipo, utenti che, loro malgrado, vengono esclusi dal processo di comunicazione via social network.
A questo la PA deve attivarsi affinché i propri profili social garantiscano il più possibile i principi di libertà, eguaglianza e solidarietà di cui ai principi dell’e-democracy e nel rispetto della Legge Stanca e dei requisiti tecnici di cui all’allegato A del D. Lgs. dell’8 Luglio 2005.

Tale Decreto si riferiva solo ai siti web della PA, appare quindi non più adeguato ai tempi.

A tal proposito una sua proposta di revisione è stata già definita e pubblicata dal World Wide Web Consortium (W3C) nel Dicembre 2008 si parla della WCAG 2.0, Web Content Accessibility Guidelines 2.0 nella quale sono contenute le proposte avanzate:

  • percepibilità: informazioni e componenti dell’interfaccia utente devono poter essere fruiti tramite diversi canali sensoriali;
  • utilizzabilità: gli stessi componenti e relativi comandi eventualmente associati devono poter essere attivati senza difficoltà alcuna da parte di chi che sia;
  • comprensibilità: l’utente deve poter comprendere il funzionamento dell’interfaccia e il modo d’uso della stessa in maniera semplice al fine a ottenere le informazioni desiderate;
  • robustezza: il contenuto presentato sulla piattaforma deve essere robusto, ovvero deve poter essere interpretato attraverso vari programmi client, ivi compresi quelli basati su tecnologie assistive.

Per quanto possibile la PA si deve adoperare nel presidio dei social network utilizzando a pieno ciò che risponde al massimo ai requisiti di accessibilità e curando lei stessa l’accessibilità dei contenuti proposti e resi disponibili (sottotitoli nei video, descrizione per le immagini, …), in tal senso diventa fondamentale il ruolo del Responsabile dell’accessibilità informatica, preposto la cui figura è nata per Decreto Presidenziale n° 75 del 2005.